Da vedere

PATTI

Cattedrale S.Bartolomeo

capitelliUna visita alla città non può che iniziare dal centro della città che conserva ancora in parte il tessuto medievale di strette viuzze, sormontate da archi, raggruppato attorno alla Cattedrale, la cui struttura attuale è settecentesca, presenta un bel portale normanno adelasiarimontato sulla facciata principale. Le colonnine a fascio che lo incorniciano sorreggono dei pregevoli capitelli con bassorilievi di gusto tardo-romanico: vi sono raffigurate figure zoomorfe e antropomorfe bifronti e alate. All'interno è custodito il  sarcofago della regina Adelasia (transetto destro), moglie di Ruggero I di Sicilia, il rifacimento cinquecentesco dell'originale del 1118.

Porta e Chiesa S. Michele

porta san micheleSul lato nord della città, in corrispondenza del torrente Montagnareale, si trova la Porta San Michele, l'unica superstite della cinta muraria aragonese, e, a ridosso, la Chiesetta di S. Michele, che conserva un bel Ciborio marmoreo di Antonio Gagini (1538), una composizione a trittico con una teoria di angeli al centro, affiancata da S. Agata e S. Maddalena.

 

Altre Chiese

Sempre nel centro storico è interessante la visita alla Chiesa di San Nicola del sec. XV e XVI, la Chiesa di S.Antonio del sec. XIV e la Chiesa di S.Ippolito del sec. XIII, recentemente restaurata, la Chiesa degli Agonizzanti e la Chiesetta di S.Febronia.

Villa Romana di Patti

villa Romana

Si trova in località Patti Marina, si tratta di una grande villa romana di età imperiale i cui resti sono venuti alla luce durante i lavori di costruzione dell'autostrada. La struttura si sviluppa intorno ad un peristilio con portico a colonne su cui si aprono i vari ambienti, tra i quali una stanza triabsidata. Tutti gli ambienti sono arricchiti da pregevoli mosaici a motivi geometrici e con raffigurazioni di animali domestici e feroci. La villa possedeva anche delle terme sul lato orientale. E’ attivo un Antiquarium con reperti della villa. 
La Villa Romana è aperta tutti i giorni dalle ore 9 ad un'ora prima del tramonto.

 

Museo Diocesano.

ostensorioSi trova all’interno dei locali del Palazzo vescovile di Patti. Di raro pregio sono i numerosissimi oggetti liturgici in argento finemente cesellato, paramenti sacri risalenti ad epoche che vanno dal XVI al XVIII secolo, interessanti resti di altari in legno,  quadri settecenteschi di varia provenienza e una singolare collezione di stemmi vescovili di notevole valore artistico.
Il museo è aperto il martedì, giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 11.30. L'ingresso è libero

 

Museo della Ceramica.

Museo della Ceramica

Le ceramiche artistiche pattesi rappresentano una delle maggiori attrattive dell'artigianato siciliano. Il Museo delle antiche ceramiche pattesi, situato all'interno della dell'ex convento di S.Fracesco, recentemente ristrutturato, contiene una raccolta di oltre 650 oggetti dalle infinite varietà di forme, colori e stili , che compongono parte del patrimonio artigianale del comune nebroideo.
Il Museo della Ceramica è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00; il sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00. L'ingresso è libero.
Per info sulla storia della ceramica pattese sfoglia il libro de "L'antica Pignata di Patti"

 

MACC (Museo di arte Ceramica Contemporanea)

spadaroIl MACC ha promosso un’ esposizione di circa 30 opere in ceramica della collezione “Artisti nel piatto”, dono della famiglia Caleca alla città di Patti. Inaugurato nel 2007, ha sede nel Palazzo del Turismo di Patti, città di antica tradizione ceramica. Attorno al MACC si sono realizzate nel tempo numerose iniziative culturali e mostre. Le opere in esposizione, grandi piatti in ceramica della tradizione di Patti, sono firmate Fabio Fornasari, ideatore del progetto museo del Novecento di Milano, Michele Ciacciofera pittore autore di scenografie al teatro di Tindari e Siracusa, Michele Spadaro artista della natura da poco scomparso che ha saputo cogliere dei paesaggi di Sicilia e di Patti in particolare l'aspetto più poetico e naturale, Pippo Aveni pittore apprezzato anche per i bei ritratti di donna, e altri ancora.
E' possibile visitarlo dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00 e sabato dalle 09.00 alle 13.00. L'ingresso è libero.

Museo etnografico (Etnoantropologico) di Sorrentini.

A Sorrentini troviamo inoltre un Museo etnografico (Etnoantropologico).  
Il Museo è visitabile il sabato e la domenica in orario 9-13 e 16-19. Per prenotare la visita telefonare allo 0941-241587.

Riserva Naturale Orientata dei Laghetti di Marinello 

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Istituita nel 1998 e affidata alla gestione della Provincia Regionale di Messina, si estende per una superficie di 378 ettari nell'area di Capo Tindari, lungo la fascia costiera tirrenica. La laguna si sviluppa da Capo Tindari sino all'abitato di Marinello nel comune di Patti ed è formata da lingue di sabbia che racchiudono laghetti salmastri denominati Marinello, Mergolo della Tonnara, Verde, Fondo Porto e Porto Vecchio. Quest'area lagunare che si è iniziata a formare circa 200 anni fa è molto instabile e soggetta a continui cambiamenti della linea di costa e del profilo degli stagni più esterni a causa delle correnti costiere e delle mareggiate di nord-ovest. Il promontorio di Tindari è composto da rocce metamorfiche, formatesi tra 370 e 200 milioni di anni fa, che affiorano nella parte nord-ovest dell'area protetta costituendo rupi e falesie chi si interrompono bruscamente a picco sul mare.
L’area verde si compone della coesistenza di tre generi differenti di vegetazione: la vegetazione lacustre, la vegetazione della rupe e la vegetazione della spiaggia. Alcune specie presenti sono rare o autoctone. Il regno animale si vanta della presenza di specie locali o rare di pesci che vivono nei fondali dei laghetti e numerose specie di uccelli, di cui alcuni sono tipici delle tre zone sopra citate, mentre altri sono di passaggio durante le grandi migrazioni (Corvo imperiale, Falco pellegrino, Sterpazzolina, Cicogna bianca, Gheppio, Occhiocotto), le cui rotte deviano proprio su questa area.

TINDARI

Area Archeologica di Tindari  

Tindari - area aecheologica

teatroLa bellezza di Tindari sopravvive ancora oggi nei sui resti. Il teatro greco-romano costruito con blocchi di pietra arenaria dai greci nel III° secolo a.C., modificato dai romani per adattarlo ai giochi circensi; parte dell’impianto urbano della città che era percorso da tre grandi arterie parallele (decumani) in direzione est-ovest, intersecate perpendicolarmente da strade più strette (cardines) in direzione sud-nord;  i resti di due abitazioni del tipo a peristilio con tablinium; le terme composte di un cortile, un frigidarium con vasca da bagno, due tepidari, un calidarium; il propileo monumentale di accesso all'agorà costruito dai romani con basilica2grosse pietre arenarie, è la cosiddetta "Basilica", in passato identificata anche con un ginnasio, situato nel punto in cui vi entra il decumano massimo, la via principale della città. Si tratta di un edificio a due piani, datato al IV secolo costruito in opera quadrata di arenaria che presenta un ampio passaggio centrale con volta a botte ripartito da nove arcate. Ai lati altri archi scavalcano degli accessi secondari; i resti delle mura ciclopiche, fatte costruire da Dionigi; una  torre (XVI - XVII sec.), situata nei pressi del teatro. All'interno dell'Antiquarium, situato all'ingresso degli scavi, che custodisce cospicuo materiale di scavo. Si segnalano ceramiche a figure rosse del III secolo a.C., figure di attori di commedie e una maschera teatrale tragica di re Priamo di età imperiale romana, statue onorarie in marmo di personaggi maschili togati di tarda età imperiale e una testa colossale dell'imperatore Augusto proveniente dallo scavo della basilica. L'area archeologica chiude un'ora prima del tramonto.

 

 Santuario di Tindari

santuario

Il nuovo santuario del 20° secolo con pianta a croce latina, tremadonna tindari navate ed abside semicircolare, è uno dei santuari mariani più conosciuti della Sicilia. All’interno vi è la statua lignea della Madonna bruna, risalente al 750 d.C. o al periodo delle crociate. Nella parte posteriore del santuario esiste l’antico santuario riedificato dopo il 1544 sui resti di una chiesa cristiana distrutta da Ariadeno Barbarossa nel corso delle scorrerie dei pirati turchi. Secondo la tradizione i due santuari sorgono sul sito occupato in passato dall’acropoli della Tyndaris greco-romana.

Nelle sezione Gallery e possibile visionare foto e video relativi a Patti e Tindari.

 
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